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AgrHistory Lab – Laboratorio di storia agraria e del paesaggio

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L’Associazione per la storia sociale del Mezzogiorno e dell’area mediterranea, il Centro Studi Progressus e La Fondazione Bianca Piccolomini Clementini Onlus, a seguito di un protocollo di collaborazione hanno deciso di portare avanti un progetto comune di ricerca sull’evoluzione della storia rurale e del paesaggio. Da qui nasce AgrHistory Lab per approfondire, in chiave multidisciplinare, aspetti socio economici legati al territorio. Un recente filone storiografico di matrice europea ha iniziato a guardare nuovamente con interesse all’agricoltura, in particolar modo in prospettiva storica.

Ciò ha portato a guardare al fenomeno agrario anche in chiave economico-istituzionale. L’impiego della Cliometria ha permesso la realizzazione di studi significativi e, al tempo stesso, ha aperto nuove prospettive d’indagine volte a favorire un processo di crescita sostenibile.

La mission del laboratorio non si esaurisce in studi di carattere culturale ma guarda con interesse anche all’apertura di un dialogo costruttivo con tutti quei soggetti (accademie, centri di ricerca, istituzioni e università) che si occupano di agricoltura e salvaguardia del paesaggio. Agrhistory vuole essere un luogo di dialogo e di sviluppo di progetti per la valorizzazione e la riscoperta delle colture storiche.

L’idea di una collaborazione tra la Toscana e la Basilicata si colloca all’interno di un progetto più ampio che mira a “fare rete” tra tutte quelle realtà che si occupano di queste tematiche in Italia e all’estero per favorire un dialogo costante che porti alla nascita di un network scientifico di altissimo profilo. In tale prospettiva il Laboratorio ha aderito all’European Rural History Organisation EURHO e ha un proprio rappresentante nel comitato direttivo europeo. Un riconoscimento importante che lo pone come una delle realtà di riferimento nel panorama nazionale per tutti gli studi su agricoltura e paesaggio.

Ambiti di ricerca

Le seguenti linee di studio sono aperte a connessioni con altre realtà e tematiche legate al mondo rurale.

Area Toscana.

Il gruppo di ricerca senese si concentrerà sull’evoluzione dell’economia agraria nella Toscana meridionale,  valorizzando la riscoperta delle colture storiche per favorire la nascita di una filiera corta che vada a promuovere le eccellenze del territorio.

Questa operazione sarà realizzata in particolare per la campagna in prossimità della città di Siena dove si approfondiranno anche alcuni aspetti legati agli orti urbani, all’economia del benessere e alla regolamentazione delle acque.

Si studieranno anche la vite e l’olivo effettuando analisi dettagliate sulle singole realtà produttive in modo da poter avviare uno studio analitico relativo alla storia economica dell’agricoltura del territorio dell’Antico Stato Senese. In quest’ottica si guarderà con interesse alla Maremma e al Lago di Castiglione della Pescaia, attuale Riserva della Diaccia Botrona. Quest’ultimo sarà preso come case study per una riflessione sull’evoluzione di “luogo economico”. Il lavoro di ricerca procederà in collaborazione con studiosi di altre discipline per favorire un dialogo costante tra passato e presente per offrire possibili soluzioni concrete allo sviluppo del territorio.

Area Basilicata.

Il gruppo di ricerca lucano si interesserà all’interno del territorio regionale al particolare contesto rurale e paesaggistico della provincia di Matera, recuperando non solo gli aspetti agrari ma anche quelli sociali e culturali entro cui l’attività rurale si è venuta articolando fra XIX e XX secolo. Il materano, infatti, presenta alcune peculiarità produttive strettamente connesse alla cultura e ai vari saperi orbitanti attorno alle produzioni del grano, dell’olio e del vino. La ricostruzione storica attraverso fonti inedite di aziende e istituzioni agrarie analizzarà gli aspetti agricoli generali e particolari del territorio, in correlazione con le variabili sociali ed economiche proprie della realtà materana, nella duplice articolazione città-campagna. Nello stesso tempo la ricostruzione si pone come momento di recupero della memoria collettiva ma anche come occasione per promuovere le eccellenze agrarie locali, valorizzandole nella loro dimensione storica e culturale.

Si prevede anche la realizzazione di seminario e di una mostra documentale e fotografica in cui accanto alla materiale percezione delle peculiarità paesaggistiche e della loro dinamica trasformazione, si possa discutere e confrontarsi fra studiosi ed esperiti al fine di contribuire all’incontro e allo sviluppo.

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